Eco Vivere
Benefici e proprietà del riso integrale
A differenza del riso bianco(1), il riso integrale contiene: sali minerali, vitamine e innumerevoli grassi essenziali.
Il riso come il grano va mangiato nella sua interezza, non possiamo togliere le cose buone per mangiare solo le rimanenti cose cattive.
Differenze tra riso integrale e riso bianco
“Togliendo lo strato esterno, non bisogna poi eliminare il germe (che contiene quasi la totalità delle sostanze nutritive).
Noi con il riso bianco invece mangiamo solo il cosiddetto endosperma (che contiene prevalentemente amido ed è povero di proteine).
Un aneddoto sui tempi di cottura
Il riso integrale è buono, ed è buono anche senza condirlo.
A chi dice: “Si, ma ci vuole troppo tempo per cuocerlo…”, rispondo: “Bravi furbi, e voi mentre il riso cuoce rimanete lì tutto il tempo a guardarlo?! Non avete nient’altro da fare, così recuperate tempo!”.
Come si cucina il riso?
Il riso integrale non si cucina come il riso bianco, non è che butti il riso nell’acqua e poi alla fine scoli… perché nell’acqua si trasferiscono molte sostanze buone, e poi alla fine butti via tutto.
Il riso bianco invece potete cuocerlo in tantissima acqua, scolarlo… per quel che mi riguarda, potete buttarlo anche tutto via, tanto quello non vi dà niente!
Un riso integrale si cuoce con parsimonia nelle seguenti modalità: per ogni tazza di riso, due tazze d’acqua e un pizzico di sale marino, appena bolle si abbassa il fuoco al minimo, si mette un frangifiamma;
in 45 minuti lui consuma tutta la sua acqua, e (se il fuoco è tenuto basso) è perfettamente cotto, e non si attacca”(2).
Proprietà del riso integrale
Il riso integrale, rispetto al riso bianco, contiene: il doppio del fosforo, il doppio del manganese, più del doppio del ferro, il triplo della vitamina B3, il quadruplo della vitamina B1, una quantità di vitamina B6 dieci volte superiore(3).
Il consiglio
Se per qualche oscuro motivo il riso integrale non dovesse esservi gradito alla vista o ancor peggio al palato, evitate comunque il riso bianco.
Mangiando il riso bianco sortirete solo l’assunzione di una “botta” di amido.
In alternativa, vi consiglio di consumare il riso parboiled, che ha un riflesso leggermente giallastro, ma con la cottura diventa bianchissimo e rimane al dente anche se cotto più a lungo(4).
Note:
(1) Il cosiddetto riso bianco si ottiene tramite una particolare lavorazione dei chicchi con la quale viene eliminata la crusca ed il germe.
Questo tipo di “sgrezzatura” – mi si permetta questo termine – purtroppo, determina anche l’asportazione di gran parte delle sostanze nutritive utili all’organismo.
Il germe viene eliminato per impedire l’irrancidimento del riso, dovuto alle delicate componenti oleose in esso presenti.
Il riso bianco così privato del suo germe può essere conservato in dispensa per periodi molto lunghi, senza che si deteriori (tratto da: greenme.it “Riso bianco Vs. Riso integrale: vantaggi e precauzioni“);
(2) cit. Dr. prof. Franco Berrino, Epidemiologo, primario Dip. Epidemiologia – Istituto dei Tumori di Milano (tratto da intervista: Associazioni di Laboratorio di Cucina Naturale);
(3) tratto da: greenme.it “Riso bianco Vs. Riso integrale: vantaggi e precauzioni“;
(4) Il parboiled (dall’inglese partially boiled, parzialmente bollito) è una modalità di trattamento dei chicchi di riso per salvaguardarne il contenuto di micronutrienti (vitamine e sali minerali) e consentire cotture prolungate.
Il parboiled presenta quasi lo stesso tenore nutritivo del riso integrale: il procedimento, il “parboiling”, è adottato oggi in tutto il mondo, per lo più abbinato a moderne tecnologie (tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Riso_parboiled).
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Giornalista pubblicista (OdG n. 146480) amante dei viaggi e del buon vivere, si occupa di: guadagno e risparmio online, investimenti ed economia domestica.