Eco Vivere
Pesticidi su frutta e verdura
Se parliamo di “mangiar sano”, non possiamo rimanere indifferenti all’annosa problematica dei pesticidi, quelle particolari sostanze chimiche antiparassitarie impiegate in agricoltura per eliminare i parassiti (organismi che possono danneggiare e compromettere la qualità di un raccolto).
Apparenti alleati dell’uomo, i pesticidi, però, possono causare problemi alla salute dell’uomo, un pericolo macroscopico che riguarda tutti, paradossalmente poco considerato e visto da pochi.
La stragrande maggioranza dei consumatori è infatti convinta che un lavaggio accurato della frutta e della verdura possa eliminare qualsivoglia traccia di sostanze chimiche artificiali. Nulla di più sbagliato se si considera che un recentissimo studio, operato dall’associazione dei consumatori francese Que choisir, prendendo a campione 8 lotti di mele, sconfessa pienamente (con dati di fatto) questa nostra credenza.
Ecco il risultato dei test di laboratorio che valutavano le mele: allo stato “naturale”, dopo averle lavate (strofinandole bene sotto un getto d’acqua corrente per circa 10 secondi) e privandole della buccia:
- i campioni di mele non lavate presentano 9 molecole diverse di pesticidi;
- su quelle lavate persistono 8 molecole con una quantità complessiva diminuita solo del 12%;
- sul frutto sbucciato, seppur la quantità complessiva di pesticidi viene a dimezzarsi, permangono comunque mediamente 6 molecole chimiche.
Dati che dovrebbero far riflettere e non poco il consumatore, e pensare che proprio la mela un tempo era sinonimo di salute (“una mela al giorno toglie il medico di torno”, ricordate?).
Pesticidi su frutta e verdura: i più contaminati
Ebbene alla luce di queste valutazioni, mi è sembrato giusto e doveroso operare un maggior approfondimento, da ciò, rimetto in calce una tabella (stilata qualche anno fa) dei frutti e delle verdure più contaminate da pesticidi (fonte: TuttoGreen):
- La mela essendo un frutto altamente soggetto a funghi e insetti può contenere più di 40 pesticidi differenti; antiparassitari sono stati rintracciati anche nel succo di mela.
- Il sedano occupa il secondo posto di questa particolare classifica. Il Test USDA ha trovato più di 60 pesticidi diversi in quest’ortaggio.
- Terze le amatissime fragole. Anche su di esse sono stati riscontrati quasi 60 pesticidi differenti.
- Quarto posto per le pesche, dove sono state trovati più di 60 pesticidi; meno sulle pesche in scatola.
- Gli spinaci con quasi 50 pesticidi diversi, sono capofila della categoria “a foglia verde”.
- Il sesto posto è occupato dalle albicocche, sulle quali sono stati trovati ben 33 pesticidi.
- L’uva: attenzione a quella importata perché può contenere più di 30 pesticidi. Stesso discorso per l’uva passa.
- I peperoni dolci, possono contenere circa 50 molecole chimiche artificiali differenti.
- Le patate contengono più di 35 pesticidi. Molto meglio quelle dolci.
- Più di 50 pesticidi invece sono stati trovati sulla lattuga.
Pesticidi su frutta e verdura: i meno contaminati
Di controparte rimetto anche la tabella di 12 prodotti agricoli (frutti e verdure di largo utilizzo) meno contaminati (fonte: USDA – Dipartimento per l’Agricoltura negli Stati Uniti):
- Regine incontrastate di questa classifica sono le cipolle, che sono poco minacciate dai parassiti e richiedono scarsa irrorazione di pesticidi.
- La spessa buccia protegge la polpa dell’avocado dalla contaminazione da diserbanti chimici.
- Terzo classificato il mais dolce, sul quale incredibilmente non si accumulano queste sostanze.
- La buccia dell’ananas funge da barriera naturale contro le sostanze tossiche.
- Il mango, presenta anch’esso una buccia dura che lo preserva dai pesticidi.
- Gli asparagi (molto meglio quelli selvatici) crescono bene senza utilizzo di sostanze chimiche.
- La settima posizione è occupata dai piselli dolci sui quali è stato riscontrato un residuo di sostanze chimiche artificiali davvero minimo.
- Ottavo il Kiwi la cui peluria della buccia impedisce alle sostanze esterne di filtrare al suo interno.
- Il cavolo, è un ottimo ortaggio che per poter crescere non necessita non sono necessari diserbanti.
- La melanzana, occupa il decimo posto perché poco contaminata e ben protetta dalla buccia che la riveste.
- La dura scorza in cui è avvolta l’anguria, funge da barriera naturale contro gli agenti esterni.
- Dodicesimi i broccoli che non richiedono sostanziale uso di pesticidi.
Conclusioni:
Considerati i dati esposti, viene spontaneo un suggerimento: se non avete un contadino di fiducia (o ancor meglio se non coltivate voi direttamente ciò che mangiate), per il consumo di frutta e verdura, cercate di scegliere solo prodotti biologici, la cui etichetta assicura che non sono stati trattati con diserbanti chimici artificiali. Occhio, quindi sul mangiar sano non siate superficiali, ne va della vostra salute… Buona vita a tutti!!!
Giornalista pubblicista (OdG n. 146480) amante dei viaggi e del buon vivere, si occupa di: guadagno e risparmio online, investimenti ed economia domestica.