Eco Vivere
Le microplastiche che mangiamo e beviamo
Uno studio improntato nell’accreditato laboratorio di analisi Maurizi, attesta che vi sia presenza di nanoparticelle di materiale plastico in ciò che comunemente mangiamo e beviamo.
Cosa sono le microplastiche
sono piccole particelle invisibili a occhio nudo che per le loro ridottissime dimensioni finiscono nel cibo e nell’acqua, spesso portando con sé “sostanze tossiche, molecole cancerogene e batteri“.
L’analisi – realizzata nei laboratori Maurizi
18 campioni di bibite tra le più vendute nei nostri supermercati risultano contaminati.
“Le accurate indagini hanno confermato la presenza di microplastiche nei liquidi analizzati. I dati raccolti in laboratorio confermano il legame tra inquinamento ambientale e la catena alimentare”.
18 bottiglie, tra cui: Seven Up, Pepsi, San Benedetto, Schweppes, Beltè, Coca-Cola, Fanta e Sprite sono, infatti, risultate contaminate, con valori che vanno da un minimo di 0,89 microparticelle per litro (mpp/l) a un massimo di 18,89 mpp/l.
Rendiamo #plasticfree i mari d’Italia
Per questo motivo, il WWF ha lanciato una petizione online, (clicca su ‘change.org/plasticfree‘ per aderire).
Con essa, tra le altre cose, si chiede all’Europa di vietare i prodotti in plastica usa e getta.
Questo il punto n.1 della petizione:
“il Governo italiano faccia pressione sulla Commissione Europea perché divenga al più presto realtà la Proposta di Direttiva, annunciata il 28 maggio scorso.
Con essa si che chiede a tutti gli Stati membri di vietare 10 prodotti di plastica monouso (tra cui posate, piatti, cannucce, contenitori per alimenti e bevande).
Al fine di scongiurare un danno ambientale su scala europea di 22 miliardi di euro e un risparmio per i consumatori per 6,5 miliardi di euro entro il 2030“.
Nota: info tratte dai siti: “ANSA”, “WWF” e “Il Salvagente”.
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Giornalista pubblicista (OdG n. 146480) amante dei viaggi e del buon vivere, si occupa di: guadagno e risparmio online, investimenti ed economia domestica.
Questa è una grande iniziativa per sbarazzarsi di quegli oggetti di plastica.