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Aspartame possibile cancerogeno
Da anni discutiamo sulla possibile pericolosità dell’aspartame e dei danni che esso può causare alla salute, ma nulla mai si è fatto.
Qualcosa si è, però, mosso a giugno 2023 quando l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha inserito l’aspartame nel gruppo 2B, classificandolo tra le possibili sostanze cancerogene per l’uomo.
Di riflesso anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha consigliato un consumo moderato e accorto di tutti i cibi contenenti aspartame.
La notizia ha subito allertato i mass-media facendo il giro anche sul web dove ho rintracciato una miriade di info allarmistiche, talvolta esagerate e infondate.
A onor del vero, per fare chiarezza, ho quindi deciso di approfondire e di proporre anche su NonSoloRisparmio la tematica con info e personali considerazioni.
Che cos’è l’aspartame?
Riconoscibile nelle etichette dei prodotti con sigla E951, l’aspartame è un dolcificante artificiale molto diffuso.
L’aspartame è utilizzato come alternativa allo zucchero per rendere i prodotti alimentari più dolci senza apportare un’elevata quantità di calorie.
Questo composto chimico viene utilizzato come dolcificante in: bibite, caramelle senza zucchero, chewing gum, prodotti da forno e molti altri alimenti.
È stato approvato per l’uso negli alimenti nel 1981 ed è stato oggetto di numerosi studi scientifici per valutarne la sicurezza.
Da anni, però, si era diffusa l’idea che l’aspartame possa essere cancerogeno, quanto di vero c’è in questa supposizione?
Aspartame possibile cancerogeno
Negli ultimi decenni, sono state sollevate preoccupazioni riguardo alla possibile cancerogenicità dell’aspartame.
Alcuni sostengono che l’aspartame possa causare vari tipi di cancro, inclusi tumori al cervello, al seno e al sistema linfatico.
Tuttavia, è importante notare che la maggior parte delle preoccupazioni riguarda studi condotti su animali o su popolazioni umane, senza risultati conclusivi.
Fino ad oggi, numerosi studi scientifici hanno indagato sulla sicurezza dell’aspartame e il suo possibile collegamento con il cancro.
Gli enti regolatori come la Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e la succitata Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) hanno esaminato le prove disponibili e hanno concluso che l’aspartame, se assunto in piccole dosi può considerarsi sicuro per il consumo umano.
Chiariamoci meglio le idee: facciamo un po’ di calcoli
Partiamo dai dati di fatto: l’OMS consiglia un limite massimo giornaliero di aspartame in 40 mg per ogni kg di peso corporeo. Ciò significa che un individuo che pesa 70 kg può assumere al massimo 2,8 g di aspartame al giorno (70 x 40 mg = 2800 mg).
Se consideriamo che una pilloletta di dolcificante pesa 45 mg, ci rendiamo conto che 2800 mg di aspartame sono impossibili da assumere in un giorno.
Il bevitore più incallito non di sicuro non beve 60 caffè al giorno, quindi per le canoniche due tazzine giornaliere, nulla quaestio.
Se però spostiamo l’attenzione sulle bibite gassate a “zero” calorie, i numeri sono sicuramente più interessanti ed alla portata.
Se, infatti, consideriamo che una bevanda gassata in lattina, mediamente può contenere dai 200 a 300 mg di E951, ci accorgiamo che il limite massimo di aspartame è rintracciabile in 3 litri di bibita “zero”.
articoli consultati: https://it.wikipedia.org/wiki/Aspartame
Aspartame possibile cancerogeno – Conclusioni
Chiaramente tre litri di bibita gassata, sono troppi da bere in un giorno, ma è un quantitativo non impossibile da assumere. Ciò comporta un rischio significativo, soprattutto per i giovani che ne vanno ghiotti.
A mio personale avviso i succitati enti regolatori internazionali, dovrebbero intervenire per limitare il quantitativo di edulcoranti artificiali presente in questa tipologia di bibite.
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Giornalista pubblicista (OdG n. 146480) amante dei viaggi e del buon vivere, si occupa di: guadagno e risparmio online, investimenti ed economia domestica.