Eco Vivere
Abbeveratoio per uccelli
Cosa possono avere in comune una bottiglia di birra vuota, un barattolo per omogeneizzati e una vecchia asse di legno?
A prima vista proprio nulla… lavorando, però, di fantasia e aguzzando un po’ l’ingegno, possiamo di certo ricavarne qualcosa di utile, ma vediamo come.
Sia chiaro, il progetto e la creazione mediante riciclo creativo non è per tutti… con un po’ di buona volontà, l’ispirazione giusta e un minimo di attrezzature, però, si possono fare veri e propri miracoli.
Volendo l’avrei potuto acquistare, ma il progetto messo in opera a seguire, è realizzabile con pochissime risorse, ed ho quindi voluto risparmiare con il fai da te.
Nel mio caso ho adoperato volutamente materiali di recupero anche per il piacere di ridare vita a oggetti destinati allo scarto.
Nella fattispecie, spinto dalle richieste dei miei figli, ho voluto realizzare un abbeveratoio per uccelli, all’occorrenza utilizzabile anche come mangiatoia.
Abbeveratoio per uccelli: vediamo in sintesi quali sono i passaggi principali per realizzare il progetto:
Avendo a disposizione una bottiglia di birra vuota ed un piccolo barattolo per omogeneizzati (quest’ultimo da me messo da parte in tempi non sospetti per conservare: viti, rondelle e piccola bulloneria di ferramenta), per motivi esclusivamente estetici, staccate le etichette (mi raccomando, vista la destinazione d’uso prevista, non utilizzate solventi ed altre diavolerie chimiche, ma fatelo delicatamente aiutandovi semplicemente con l’acqua calda).
La bottiglia ed il piccolo barattolo di vetro, privi delle loro etichette.
Le operazioni di “falegnameria” andranno invece così eseguite:
Trattandosi nel mio caso di una vecchia asse delle seguenti misure 75 x 12 x 2cm, ho dapprima tracciato e tagliato le due estremità (entrambe consumate e scheggiate), per poi darvi una congrua spazzolata utile a scrostare la superficie da sporcizia e schegge varie.
Poi ho lavorato di fino con una vecchia pialla da falegname (questo utensile, costruito circa una sessantina d’anni fa da mio padre, svolge ancora egregiamente il suo lavoro).
Ho così livellato la superficie dell’asse che ha nuovamente ripreso un colore vivo e pulito mettendo in mostra le sue venature.
Ultimata questa operazione, ho tagliato nelle giuste proporzioni l’asse, che ho poi scartavetrato per smussare e addolcire gli spigoli.
Ho poi predisposto alcuni fori (due per le viti che attaccano ad elle i due legni, altri quattro fori per ospitare i tondini zincati reggi bottiglia, opportunamente sagomati con l’ausilio di una morsa da banco).
Il supporto che collocherò in esterno sul terrazzo di casa, ha poi ricevuto due “mani” di impregnante (di protezione agli agenti atmosferici).
Trascorse le canoniche 24 ore e a legno asciutto, ho infine applicato un leggerissimo tocco di olio paglierino per conferire al supporto un aspetto antichizzato, più vivo e lucido.
A seguire il risultato ottenuto:
Con l’aggiunta di una vite ad occhiello sulla sommità, l’abbeveratoio risulta completo e pronto all’uso.
Per la gioia dei miei figli e con mia personale soddisfazione, l’abbeveratoio ha quindi trovato fissa collocazione in un angolo del mio terrazzo.
Ora attende di risultare eventualmente utile al ristoro di qualche piccolo volatile di passaggio!
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Giornalista pubblicista (OdG n. 146480) amante dei viaggi e del buon vivere, si occupa di: guadagno e risparmio online, investimenti ed economia domestica.
Ottimo lavoro, mi piace! Nei prossimi giorni, se il mio fidanzato mi darà una mano, cerco di costruirne uno identico. Grazie.