Itinerario di Viaggio
Roscigno Vecchia (SA): la “città museo” del Cilento
Premessa:
Annotata da tempo sul mio personale taccuino, come luogo interessante da visitare, quest’oggi, in compagnia dell’amico fraterno Michele e con i miei figli, abbiamo visitato Roscigno Vecchia, un piccolo centro abbandonato del Cilento.
Di buon’ora, in viaggio sulla nostra nuova Dacia Duster, ci siamo recati quindi nel Cilento ed abbiamo raggiunto questo borgo “fermo nel tempo”, dove la vegetazione ha preso il sopravvento sugli antichi ruderi in pietra locale.
Roscigno Vecchia:
Ex casale di Corleto Monforte, Roscigno Vecchia è un piccolo comune della Campania situato nel Parco Nazionale del Cilento, sulle pendici del Monte Pruno, lungo la catena degli Alburni.
Sicuramente uno dei borghi abbandonati più belli d’Italia, Roscigno Vecchia affascina per il suo impianto rurale che circonda un ampio piazzale sul quale affaccia la chiesa di San Nicola di Bari (risalente al 1720 circa).
Abbandonato dai primi del 1900, perché a rischio frane, questo piccolo centro dell’entroterra, oggi si mostra in tutta la sua straordinaria bellezza con disarmante semplicità.
L’ampia piazza Nicotera con la chiesa madre, ospita al suo centro la fontana, gli abbeveratoi e alcuni lavatoi pubblici.
Tutt’intorno: case, botteghe e stalle. Poco discoste, alcune cappelle, il cimitero, fabbriche in pietra più vecchie e le antiche mulattiere che conducono ai campi.
Dal 1998 inclusa tra i siti Patrimonio Unesco, Roscigno Vecchia, oggi è abitata da una sola persona, il sig. Giuseppe Spagnuolo, vero e proprio custode di questo luogo.
Giuseppe Spagnuolo
Personaggio carismatico ed eccentrico, il sig. Giuseppe, un anziano locale dalla lunga barba bianca è divenuto negli anni una vera e propria attrazione.
Sempre elegante: giacca, cravatta, paglietta sul capo e pipa accesa, ama intrattenere i suoi occasionali ospiti, donando pillole di verace saggezza.
Più unico che raro, il sig. Giuseppe, rinnega l’appellativo di “ultimo abitante”, ma ama definirsi: unico, libero, abusivo e speciale.
Conclusioni
La recente messa in sicurezza, rende visitabili alcune case, cortili e qualche stalla, chiaramente l’ingresso in queste vecchie strutture, obbliga al buonsenso, al rispetto e alla dovuta attenzione.
Da segnalare in loco, la presenza di alcune case museo e botteghe, tenute in vita dalla Pro Loco, la cui presenza spinge il turista a porre attenzione scoprire questo affascinante luogo che per le sue peculiarità merita di certo una visita.
Durata visita: 2 ore
Parcheggio: gratuito
Costo: ingresso libero
Fonte:
http://www.roscignovecchia.it/
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Giornalista pubblicista (OdG n. 146480) amante dei viaggi e del buon vivere, si occupa di: guadagno e risparmio online, investimenti ed economia domestica.